Durante la sessione plenaria del World Manufacturing Forum di Cernobbio, Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, ha dichiarato che ora, con la pandemia, si deve parlare di Industria 4.0 non più come un fattore per la competitività, ma come un elemento per garantire la continuità aziendale.
Il cambio di paradigma costringe il mercato in generale, e di conseguenza il Manifatturiero, ad affrontare e gestire quello che il Covid-19 ci ha costretto a prendere in considerazione: il New Normal e cosa rimarrà del New Normal dopo il covid-19.
Al convegno “Digital new normal: essere 4.0 ai tempi del Covid”, organizzato dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano hanno partecipato molte aziende provenienti dal manifatturiero e i dati che sono emersi dai dibattiti confermano l’utilità delle tecnologie 4.0, nell’immediato per affrontare l’emergenza, in futuro per prevenire e rivisitare processi e monitoraggi.
Per i fornitori di tecnologie e, come nel caso del gruppo di DSG Automation, DSG Robotics e D4I-Data 4 Industry, fornitori di soluzioni software, le opportunità che si aprono sono molte ma nello stesso tempo è necessario prepararsi ad un nuovo approccio soprattutto da un punto di vista consulenziale.
L’emergenza Covid sta insegnando a prevedere più piani di emergenza e la necessità per le aziende di investire nelle tecnologie digitali che si sono rivelate e quindi dimostrate più efficaci. Al contempo è evidente che investire, in questa fase per le aziende, è difficile perché la domanda si è ridotta e la liquidità inizia a scarseggiare.
Alcuni dei nostri clienti operanti nel Pharma e nel Food & Beverage durante il primo lockdown, quindi in quella che era la fase di emergenza, hanno dovuto cambiare chi la tipologia del prodotto, chi il processo produttivo per rispondere a nuove richieste, non prevedibili, dei rispettivi clienti finali.
Nel caso di un’azienda operante nel settore Pharma, che produce fiale per farmaci salvavita, si è sviluppata una nuova soluzione software che permettesse all’ufficio IT di accedere ad una nuova serie di dati necessari in quel momento.
Nel caso del Food & Beverage l’azienda ha visto modificare il target di riferimento dei loro clienti finali, che dovevano rispondere a loro volta a nuove esigenze della grande distribuzione organizzata (GDO). La necessità è stata quella di dover modificare i valori di riferimento in fase di processo per realizzare un nuovo packaging dei prodotti finiti.
Questi sono solo 2 esempi, molte altre potrebbero essere le casistiche, ma l’elemento su cui ci si deve soffermare e tenere sotto controllo è cosa sta accadendo e come ci si deve muovere nelle varie “fasi” della pandemia. Siamo partiti con l’emergenza, poi con la riapertura parziale e quindi con la convivenza. Ora è ripiombata pesantemente la fase di emergenza. In ogni fase inevitabilmente cambiano le abitudini e i consumi, impossibile pertanto capirne il trend e difficile per le aziende manifatturiere fare pianificazioni.
Durante questa pandemia si è verificato che le aziende, che in precedenza avevano investito nella digitalizzazione dei processi aziendali, sono riuscite, nonostante tutto, a garantire continuità aziendale.
In questo contesto, il ruolo del System Integrator diventa fondamentale per 2 motivi:
- per la conoscenza acquisita e certificata delle tecnologie connesse abilitanti, che lo pone inevitabilmente come opinion leader soprattutto in fase consulenziale
- per la consolidata esperienza nel campo grazie alla conoscenza dei processi aziendali che permette di intervenire, innovando il processo stesso, alzando il livello di digitalizzazione, leva competitiva determinante per garantire la continuità aziendale.
Le soluzioni software sono, inoltre, l’unica garanzia del rispetto delle regole di contenimento del virus all’interno della fabbrica, come ad esempio soluzioni flessibili per l’automazione anche attraverso la robotica collaborativa oppure soluzioni di accesso ai dati della produzione in cloud per garantire attività da remoto in sicurezza.
Quello che ci si sta chiedendo ora è se questo cambio di abitudini ci sta proiettando verso una nuova normalità, oppure a fine pandemia tutto tornerà com’era prima?
È abbastanza evidente che per ora è impossibile saperlo ed è molto difficile comunque fare delle previsioni perché viviamo questa fase “on line” rispetto all’emergenza sanitaria, quindi in risposta a quanto accade e non in prevenzione di quanto ipotizziamo; resta comunque il fatto che le tecnologie connesse hanno permesso alle aziende di rispondere all’emergenza con strumenti opportuni e puntuali.
Al di là di quella che sarà la nuova normalità, il settore manifatturiero non potrà più prescindere dalle nuove tecnologie e, nonostante il momento critico, come si deve affrontare l’emergenza diventa fondamentale non perdere di vista l’obiettivo a lungo termine per essere preparati in futuro.